Purtroppo la mia esperienza termina in pieno periodo di quarantena causato dall’ormai onnipresente Covid-19 che ha paralizzato il mondo intero.

Pertanto queste ultime due settimane (il programma termina il primo di aprile) sto lavorando da casa, in attesa di comprendere come e quando potrò tornare in Italia.

A ogni modo, a prescindere da ciò, potrei riassumere quest’avventura con le seguenti tre parole chiave: peculiare, frammentaria, costruttiva.

Peculiare in quanto ho dovuto confrontarmi con una realtà di recente costituzione, ancora non completamente strutturata e con reali problematiche legate al pieno svolgimento delle attività.

Per esempio, è stato complicato organizzare e gestire il lavoro in maniera precisa in quanto imprevisti frequenti sono stati spesso causa di ritardi, cambiamenti in corso d’opera e inadempimenti.

Frammentaria perché, appunto, ho trovato difficile impostare una modalità di lavoro costante e continuativa, forse dovuto alla natura di start-up dell’azienda. Più volte mi è capitato di avviare un lavoro e lasciarlo incompiuto, a causa di nuove priorità che sorgevano di volta in volta o mancanza del rispetto di scadenze e/o incarichi.

Costruttiva perché, anche e soprattutto, le situazioni più difficili da gestire sono quelle in cui ci si mette maggiormente alla prova e dalle quali si apprende di più. Questa esperienza mi ha dato modo di entrare nel vivo di una start-up e ne farò tesoro per valutare cosa fare e non fare nella mia futura attività.

Rispetto al primo momento, quello dell’incontro, dell’inserimento in azienda e dell’adattamento nella stessa, i mesi successivi sono stati caratterizzati da un clima lavorativo sempre più amichevole, piacevole e collaborativo.

In confronto alla precedente esperienza lavorativa, ho riscontrato un’evidente differenza: la mia persona, e di conseguenza il mio ruolo, sono stati considerati al pari di tutti gli altri, senza alcuna gerarchia o pretesa di subordinazione.

Inoltre, per la prima volta in vita mia, ho lavorato in un spazio di co-working e mi sono trovata davvero molto bene. Lavorare a contatto con professionisti che si occupano di differenti settori, scambiare opinioni e consigli, aiutarsi, fare due chiacchiere e condividere momenti buoni e meno buoni è assai stimolante e produttivo. Da questo punto di vista sono stata fortunata!

Da un punto di vista professionale e formativo, invece, sarebbe potuto andare meglio, a parte il percorso di coaching che è stato per me di grande ispirazione. Se potessi tornare indietro, opterei per un’azienda più strutturata che potesse seguirmi con più costanza.

Bilanciando aspetti positivi e negativi di questa esperienza, mi sento di consigliarla vivamente perché è un momento di vita individuale e intimo, che sottintende una certa introspezione e

accompagna una crescita personale e professionale. Unica raccomandazione: scegliere bene l’azienda!

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