La mia avventura EYE – Internazionalità, teamwork e tempo libero!

E alla fine, dopo sei mesi, sono giunto al termine di questa fantastica esperienza.

Per la prima volta mi sono trovato a lavorare in un ambiente internazionale, confrontandomi con persone provenienti da paesi diversi dal mio e da una cultura architettonica per me nuova.

Vedere come differenti approcci creativi possono amalgamarsi e dare vita a qualcosa di originale è senza dubbio l’aspetto principale che mi porto dietro da questa esperienza.

In Olanda si lavora sodo, sempre concentrati e cercando di essere produttivi al massimo. I ritmi sono serrati, ma questo permette di organizzare sempre al meglio il lavoro e di lasciarsi abbastanza tempo libero. Una cosa a cui qui viene data veramente molta importanza e che aiuta a creare un ambiente rilassato in ufficio: niente (o quasi) orari straordinari e il venerdì una birra tutti insieme per prepararsi al fine settimana!

L’inserimento nel contesto lavorativo è stato facilissimo da subito.

Tutti i miei colleghi sono giovani e l’ambiente è decisamente informale. Anche con il mio HE abbiamo da subito creato un rapporto amichevole, senza parlare esclusivamente di lavoro.

Credo che per apprezzare al meglio questa esperienza, un ufficio di piccole dimensioni (6-7 persone) sia stata la scelta giusta: in questo modo si è sempre coinvolti e aggiornati su tutti i progetti che vengono portati avanti parallelamente.

Via via mi sono state affidate una sempre maggiori responsabilità. Ho potuto lavorare in autonomia su un progetto, confrontandomi direttamente con l’imprenditore ospitante e con il cliente. Ma sono anche stato parte di un team responsabile di un concorso architettonico.

Mi aspettavo di immergermi in un mondo dell’architettura più dinamico e l’Olanda in questo offre moltissime possibilità…non è un caso se Rotterdam è la patria di così tanti studi di architettura.

Il lato negativo di questa esperienza: la pandemia. Purtroppo stiamo vivendo tutti questo periodo storico eccezionale e conosciamo le influenze che ha sulle nostre vite di tutti i giorni. Non nascondo che non è stato possibile vivere a pieno la città, esplorando tutto ciò che la sua ricca scena culturale e architettonica ha da offrire, ma mi ritengo comunque fortunato di aver potuto continuare a lavorare direttamente dall’ufficio, mantenendo sempre il contatto umano con i miei colleghi!

Anche a causa di questo cercherò di avere un’altra esperienza all’estero, prima di gettarmi nella mia attività, magari in un ufficio che mi permetta di avere una esperienza diversa e che mi aiuti a capire come organizzarmi al meglio per il futuro. Una cosa che ho compreso in questi mesi è che avere le idee chiare sul percorso in cui indirizzare la propria attività, focalizzandosi su un settore i particolare, è fondamentale nell’attività imprenditoriale.

Termino questa esperienza dello scambio sentendomi cresciuto e personalmente arricchito e consiglierò a più persone possibili di cogliere al volo un’opportunità come questa.

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