CAADI, GIORNATE SEMPRE PIÙ LUNGHE E SALUTI, NON ADDII
Mi sento fortunato a poter scrivere questa storia che sancisce la fine di questa esperienza.
Un misto di gioia e tristezza mi pervade da qualche settimana: gioia perché tornerò a casa dopo sei mesi e potrò rivedere la mia famiglia, tristezza perché un’esperienza speciale come questa che ho appena concluso presso wedowe, lo studio del mio host Aiman Hassani, so già che sarà difficile da replicare.
Sono stati mesi duri e inconsueti per me. Abituato a lavorare con fotografie e grafiche, non ero mai stato responsabile di qualcosa più grande e complesso come un film. Aiman e Cristian invece, mi hanno affidato il compito di Manager di Produzione per il corto d’autore CAADI, prodotto da wedowe e diretto dal giovanissimo Salman Dirir.
Sinceramente, ancora stento a credere che il 30 Aprile, ci sia stato l’evento della premiere, con un centinaio di persone collegate da ogni
parte del mondo, per vedere per assistere alla rivelazione di un film che ha richiesto tre mesi e mezzo di gestazione prima di vedere la luce.
Questi ultimi mesi sono stati decisamente la parte più dinamica e divertente dello scambio che ho vissuto con Aiman. Sono stato investito di una responsabilità che ancora, a progetto finito, mi sembra irreale.
Sono stati mesi frenetici, nei quali ho infranto delle barriere che credevo insormontabili: ho parlato al telefono con clienti, assicuratori, negozianti, privati; ho creato documenti su Excel che si interfacciavano l’uno con l’altro; ho creato l’ordine dal caos, riuscendo alla fine a organizzare tutto per le due giornate di riprese, dall’attrezzatura, alla location, alla crew.
Dopodiché siamo entrati nella fase della post-produzione, la quale organizzazione era affidata sempre a me. Giornate passate davanti allo schermo, a decidere quale fosse la take migliore, più adatta allo scopo.
Per tutto quello che è stato non basterebbero 100 storie.
Che esperienza che è stata! È solo adesso, guardandomi indietro e con la mente sgombra dai mille pensieri che realizzo che è stato tutto parte di uno scambio incredibile, di un dare avere con tutti: Aiman, Cristian, Jim, Stacy, Salman e tanti altri che ho avuto la fortuna di incontrare in questi sei mesi.
Solo adesso, mi rendo conto dei passi da giganti che ho fatto in termini personali,lavorativi e imprenditoriali. Mi sento molto più tranquillo sapendo che i consigli, di cui sicuramente avrò bisogno in futuro, ci saranno e saranno accompagnati dalle frasi più rassicuranti e incoraggianti.
Mi sento fortunato nel poter scrivere questa storia, col sorriso e con una lacrimuccia.
Ciao Rotterdam, ciao Aiman e ciao kapsaloon, a presto e grazie.