Arrivato ormai a metà della mia esperienza con Erasmus for Young Entrepreneurs, ed in contemporanea alle fasi intermedie del progetto che sto sviluppando con l’Host, posso dire che il tutto si sta finalmente facendo intenso.

Da un punto di vista lavorativo, dopo aver superato i primi passi di conoscimento reciproco e di progettazione, sto lavorando a stretto contatto con l’Host per rendere concreto il business plan che ha Mondo Italiano come oggetto.

Grazie ad un’intensa rete di networking, che ho imparato essere fondamentale nelle business practices americane, soprattutto nel campo non profit, ho avuto l’opportunità di conoscere e imparare da grandi realtà locali, come UPMC o la Buhl Foundation, e di partecipare a numerosi workshops e conferenze riguardanti la startup phase che ogni organizzazione attraversa quando decide di espandersi nel mondo del non for profit.

A livello di competenze, sento che le mie capacità di networking e di efficienza in termini di outcome sono visibilmente migliorate, soprattutto grazie alla messa in pratica di principi e concetti che fino a pochi mesi fa avevo solo studiato in teoria.

Nello specifico, ci tengo a menzionare quanto sia stato importante essere stato a contatto con ambienti in cui, in un primo momento, mi sono sentito un pesce fuor d’acqua, soprattutto a livello di esperienza pregressa o conoscenza in materia. Ciò che mi ha permesso di crescere è stato appunto l’essere stato quasi costretto a dare il meglio di me incondizionatamente, sapendo che probabilmente sarebbe stato al massimo al livello del minimo sindacale di chi avevo davanti, e quindi motivandomi ancora di più.

Infine, vorrei parlare di un altro aspetto della mia esperienza: la città.

Pian piano sto iniziando a muovermi in maniera sempre più familiare nel tessuto cittadino, sia sociale che prettamente topografico. Questo mi dà un gran senso di soddisfazione e mi fa sentire parte di una realtà che sinceramente, se confrontata con l’Italia, va a velocità doppia, in termini di opportunità e volontà di investire in chi ha voglia di fare.

Per concludere, vorrei ringraziare Erasmus for Young Entrepreneurs e MateraHub, due delle poche realtà nostrane che conosco che riescono ad andare alla velocità di cui dicevo sopra.

 

×

 

Hello!

Click one of our contacts below to chat on WhatsApp

× Come possiamo aiutarti?