Nella foto, il giorno in cui il governo ha decretato la chiusura delle scuole, un paio di colleghi hanno dovuto portare i figli in studio. Sono stati incredibilmente pazienti e silenziosi!

Tra meeting virtuali o a 1,5 m di distanza

Arrivata a metà del mio scambio, mi trovo immersa nelbel mezzo della strana situazione dettata dal Corona virus. Qui in Olanda questa situazione viene gestita con misure molto più blande che nel resto d’Europa per cui siamo ancora autorizzati a lavorare dall’ufficio, sempre attenendoci alla regola del metro e mezzo di distanza. Per diminuire il numero di persone contemporanemente presenti allo studio, ci siamo organizzati in squadre e turni, per cui ad ognuno spettano due giorni di smart working da casa. A causa di queste nuove abitudini e di molti prolungamenti delle scadenze il lavoro, sebbene un po’ a rilento rispetto ai ritmi usuali, procede normalmente. Quando lavoro in remoto sono sempre in contatto con la mia squadra tramite le diverse piattaforme e cerchiamo sempre di dividere il lavoro in modo che durante i tre giorni che siamo in studio avvengono le fasi decisionali del progetto e quando siamo a casa lavoriamo indipendentemente per mandare avanti e aggiornare gli elaborati. Devo dire che questa organizzazione sembra funzionare molto bene per il lavoro e tutti i colleghi prestano attenzione ad osservare le regole per evitare la diffusione del virus (qui in Olanda le misure precauzionali sono molto meno restrittive che in Italia, tutte le attività sono chiuse ma il lavoro è ancora permesso dall’ufficio e soprattutto ci è consentito uscire).

Le attività svolte allo studio finora mi hanno visto coinvolta in un progetto di una scuola, sono in un team con altri due architetti, e seguiamo la fase definitiva del progetto. Mentre loro mi rendono partecipe del processo generale e di come mettersi in contatto con professionisti esterni allo studio (ingegneri, imprese di costruzione) io mi occupo delle simulazioni tecniche del progetto. Noto particolarmente come lo scambio sia ben strutturato proprio rispetto agli obiettivi prefissati e mentre io contribuisco con le mie conoscenze  specifiche, miglioro le mie competenze sul processo generale dello svolgimento del progetto architettonico.

Uno dei primi giorni dei turni alternati mi sono ritrovata in studio completamente sola...fraintendimento fra i team!

Uno dei primi giorni dei turni alternati mi sono ritrovata in studio completamente sola…fraintendimento fra i team!

Nei mesi a venire mi aspetto che il mio contributo al progetto della scuola venga integrato anche con una maggiore partecipazione  a livello decisionale e delle maggiori responsabilità  e autonomia all’interno del processo progettuale e visto che proprio questa era una delle competenze che intendevo sviluppare, sono molto determinata  a sfruttare al massimo questa opportunità. Mi sento particolarmente fortunata che nel mio team abbiano compreso questa mia ambizione e mi incoraggino ad intraprenderla e che apprezzino e facciano tesoro del mio contributo. Le mie impressioni positive all’inizio di questa esperienza sono state confermate nel corso del tempo e credo che alla fine di questo scambio potrò affermare di aver raggiunto un certo livello di competenze imprenditoriali tali da sentirmi più sicura e qualificata nell’affrontare un progetto architettonico nel suo insieme.

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