Mettersi alla prova: la mia scommessa post-laurea. Da Salerno a Karlsruhe

Dopo la laurea, molti miei colleghi si sentivano stanchi e preoccupati. Addirittura, una mia cara amica mi disse “il giorno in cui finisci gli esami ti sentirai più libero di quando ti sarai laureato.” Eppure, sento di aver vissuto bene la fine del mio percorso di studi in architettura.

La passione bruciante per il disegno, non solo come espressione artistica ma come strumento di comprensione, unita ad una mentalità scientifica (dopotutto vengo da una famiglia di ingegneri e matematici!) e ad una spiccata curiosità, mi portarono a scegliere questa facoltà, e in generale hanno dato un’impronta decisa alla mia formazione, alle mie attività, alla mia vita.

Per cominciare, non sono mai riuscito a fare una sola cosa alla volta: durante gli studi, ho portato avanti il mio percorso artistico come fumettista, da solo e all’interno del collettivo Fuori dal Sacco. Ma anche all’interno dell’università ho spaziato in diversi ambiti: progettazione, restauro, tecnologia… solo nella fase finale della mia formazione sono arrivato a comprendere quale specializzazione catturava maggiormente il mio interesse. La ricerca che ho svolto per la mia tesi, poi diventata il cuore della mia collaborazione con il mio futuro HE, è una metodologia digitale per la progettazione di edifici adattivi agli effetti del cambiamento climatico. Forse per l’attualità dell’argomento trattato, o per la soddisfazione del lavoro svolto, o semplicemente per la mia essenza di bastian contrario, non ho mai sperimentato l’abbattimento post-laurea: finita l’università, mi sono sentito pieno di energia e di ottimismo, con la voglia di affrontare una nuova, importante sfida. È con questa convinzione che mi sono approcciato ad EYE: ho intenzione di alzare la posta, mettere alla prova le mie capacità di adattamento in un nuovo contesto, imparare come far crescere un progetto non solo tecnicamente ma anche dal punto di vista imprenditoriale, collaborare con professionisti aperti al confronto e al reciproco arricchimento.

Sin dai primi contatti con Bijan Khazai, l’Host Entrepreneur con cui collaborerò, ho avuto un’ottima impressione, e sono sicuro che questa esperienza mi metterà alla prova. Partirò i primi di novembre per Karlsruhe, e fino alla fine di marzo imparerò, lavorerò e vivrò lì.

Mentre mi occupo dei preparativi per la partenza, penso ai versi dei Fugees: “Ready or not, here I come, you can’t hide.”

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