IDEE CONDIVISE IN CAMPO STRANIERO

Incominciare un nuovo e stimolante percorso in una città che amo profondamente: sono queste le premesse della mia storia. Un percorso che ho sempre desiderato fin da piccola e che da poco ho cominciato a percorrerne i passi. Ho intrapreso i miei studi in Architettura convinta della scelta che avevo fatto: l’università è stata un’esperienza che non si può definire monodimensionale. Ha significato dedicarsi con passione ai temi che mi venivano insegnati e alle sfide che ogni giorno mi si ponevano davanti ma ha rappresentato anche un fulcro da cui ho potuto trarre ricchezza e insegnamenti diversi: imparare dai miei errori, vivere la bellezza di una città come quella di Napoli, conoscere le persone che mi hanno ispirato e che mi ispirano ancora.

Il momento della laurea ha significato per me raggiungere un quadro ancora più nitido di quello che avrei voluto fare successivamente. Si tratta di un periodo delicato della propria vita e dopo la tensione arriva il tempo di fare i conti con sé stessi e con i propri desideri, senza filtri. Il mio era quello di fare convergere il mio amore per l’architettura col desiderio fortissimo di fare un’esperienza all’estero, non avendo mai partecipato ad un progetto Erasmus fino a quel momento. Vivere all’estero, in una città come Parigi, con la sua atmosfera vibrante e il suo legame intrinseco con l’architettura e al tempo stesso apprendere dal mio host Carlo Grispello le basi per poter un giorno, auspicabilmente, aprire il mio studio e rafforzare così la mia personale visione della materia è semplicemente impagabile.

Arrivata il primo giorno in studio, il mio host mi ha spiegato brevemente come funzionasse la struttura interna e presentato le altre persone che avrei visto giorno dopo giorno: lo spazio è caldo, luminoso, confortevole, si ascolta musica in sottofondo durante la giornata e l’atmosfera che si respira è quella di un piccolo laboratorio di architettura e di idee concepite e alimentate ogni giorno e che alla fine vengono messe in pratica. Fin da subito mi sono sentita a mio agio con le persone con cui collaboro e un po’ alla volta, mettendo in pratica il francese, la capacità di comprendersi migliora.

Ho deciso di partecipare al progetto Erasmus for Young Entrepreneurs perché voglio sperimentare in prima persona come funziona uno studio di architettura nelle sue sfide quotidiane per potermi immergere al meglio nel mio futuro progetto: il mio host ed io condividiamo lo stesso principio di base incline alla progettazione di un’architettura inglobata all’interno di strategie urbane, quindi attenta al contesto in cui si inserisce ed è una idea che ho sviluppato durante il mio progetto di tesi e che quindi mi sta particolarmente a cuore. È questo il motivo fondamentale per cui io e il mio host possiamo intraprendere un percorso che ci arricchisce a vicenda: confrontarsi su idee in comune e ancor meglio, condividere lo stesso approccio alla materia è decisamente il modo migliore per iniziare il mio percorso personale.

Sono sicura che questi quattro mesi significheranno apprendere ogni giorno qualcosa di nuovo e aggiungere un tassello importante alle mie esperienze, non solo grazie al percorso quotidiano che intraprenderò con il mio host ma anche, innegabilmente, grazie a tutte le esperienze satellite che da questa deriveranno e che grazie a MateraHub e al programma Erasmus for Young Entrepreneurs, contribuiranno incomparabilmente alla mia crescita e formazione professionale.

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