KesselsKramer: l’agenzia più sovversiva di Amsterdam

L’esperienza di questo Erasmus EYE è arrivata come la luce intravista alla fine di un lunghissimo e buio tunnel.

Sono arrivata ad Amsterdam il 3 giugno e ci resterò per 3 mesi. 3 è il numero perfetto dicono, eppure già vorrei che durasse di più.

Ho un background molto vario. Una laurea triennale in design del prodotto e multimediale presso lo IUAV di Venezia e mi sono poi specializzata in illustrazione presso l’ISIA di Urbino.

Nel mezzo di questi due percorsi di studio ho frequentato Fabrica per un anno. Si tratta di un centro di ricerca internazionale sulla comunicazione visiva. L’idea di fondo che c’era quando l’ho frequentata io era quasi “rinascimentale”:  si parla sempre di una materia unica quando si tratta di immagini e di arte. I confini sono quasi inutili da stabilire. È una visione che mi ha influenzata molto ed è per questo che alla fine di un percorso di specializzazione faccio ancora fatica a definirmi “solo” un’ illustratrice e vorrei collocarmi in uno spettro professionale più ampio.

Sono sempre stata una big fan del lavoro dell’agenzia KesselsKramer di Amsterdam. I loro progetti sfidano le regole commerciali dell’advertising. Sovvertono le regole e scavalcano i confini. è questo tipo di pensiero creativo alla base di ogni progetto che mi attrae più di tutto.

Per questo ho voluto fare quest’esperienza da loro.

Da meno di due settimane abito nel quartiere a luci rosse di Amsterdam e vado in chiesa tutti i giorni. L’agenzia infatti si trova in una location surreale, una meravigliosa chiesa sconsacrata arredata però come un lido di Rimini misto a un museo di collezionismo. Difficile davvero descrivere l’aria surreale che si respira in questo luogo.

Lungo il tragitto ogni mattina ascolto Church Girl di Beyonce per entrare nel giusto mood.

Per la prima volta dopo molto tempo percepisco attorno a me uno spazio accogliente e pieno di possibilità a livello professionale nell’ambito creativo e l’idea di far nascere e crescere qui il mio business non sembra poi così inverosimile.

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