Turchia e mondo del lavoro: una prospettiva multiculturale nel terzo settore
Eccomi qui, da pochi giorni atterrata dalla Sardegna alla splendida Antalya, Turchia, alla ricerca di una nuova esperienza di vita, che mi permetta di crescere a livello lavorativo e personale. Arrivo qui fiduciosa, positiva, con tanta voglia di imparare e di confrontarmi con una cultura piena di contrasti e colori, tanto simili quanto diversi rispetto a quelli del ‘bel paese’. Arrivo esattamente qui, esattamente dove mi trovo a scrivere adesso, nell’ufficio di Lidosk NGO, nel quale vengo accolta con gioia, calore e tanti sorrisi amici.
Dal primo istante mi sono sentita a casa, mi son sentita parte di questa bellissima famiglia, e di conseguenza pronta ad iniziare delle nuove sfide con loro. Uno staff giovane, preparato e disponibile mi ha affiancato momento per momento, sia nella vita lavorativa che in quella per così dire ‘personale’, aiutandomi ad ambientarmi nella città, a trovare casa e a provvedere ad ogni mia necessità. In questo contesto già così positivo e propositivo, sotto il caldo cielo di Antalya, la cornice di montagne che la circondano ed il mare che lambisce le coste di questa località, mi trovo ad iniziare questo progetto lavorativo e personale.
Ovviamente iniziare da zero non è mai facile, soprattutto la barriera linguistica data dal fatto di lavorare in un ambiente in cui il turco ‘la fa da padrone’ non è stato facile, ma sicuramente mi ha spronato a trovare un modo per comunicarmi e comunicare, sentendomi sempre più parte di questo splendido team di lavoro.
Per quanto riguarda i primi giorni di lavoro io li descriverei in maniera molto positiva e produttiva, ho studiato tanto, fatto ricerca, ed iniziato e creare delle miei idee da mettere in campo sia a livello di scrittura progettuale sia a livello di comunicazione e fundraising.
Mi son sentita libera, creativa, accompagnata e appoggiata da una solida squadra, spronata da queste splendide persone che mi circondano e valorizzata a livello lavorativo come non pensavo potesse accadere. Non cambierei mai e poi mai la mia scelta, perché sono sicura questo progetto mi darà tantissime competenze nuove, una nuova visione d’approccio al terzo settore e mi farà capire come esprimere meglio me stessa in un business. Spero il tempo non corra via troppo in fretta!