La mia storia nella città del kapsalon
Ciao, mi chiamo Cosimo, ho 28 anni e vengo da Empoli. Scrivo da Rotterdam, dove mi trovo dal 24 Ottobre 2020 per il mio scambio EYE che durerà quattro mesi.
Sono venuto a conoscenza del programma Erasmus for Young Enterpreneurs a Dicembre dell’anno scorso parlando con un’amica, che lo aveva appena concluso, confidando le il mio desiderio di partire per un’esperienza estera lavorativa nell’ambito dell’audiovisivo, una volta conclusa la scuola di fotografia che stavo frequentando a Milano.
Così durante i mesi di lockdown ho maturato l’idea e ho trovato uno studio a Rotterdam che potesse accogliermi.
Lo studio che mi ospita si chiama Wedowe ed è una piattaforma sociale che si occupa di creare contenuti audiovisivi e di web development, mirati a smuovere le persone e al cambiamento sociale. Io, dal secondo giorno, mi sto occupando del gestire vari progetti creativi dello studio, coordinarli e curarli per poi presentarli a Aiman, il mio Host entrepreneur.
Col tempo, l’obiettivo è quello di essere in grado di gestire un gruppo di ragazzi e portare a termine compiti più manageriali.
Per me sarebbe stata una sfida già così, dato che sono competenze a me quasi sconosciute, ma che ritengo necessarie per la mia crescita sia lavorativa che personale.
Col Coronavirus però, alcuni di noi si recano in studio, mentre altri lavorano in smart working da casa, quindi le comunicazioni sono un po’ miste, sia di persona che virtuali e questo rende l’organizzazione ancora più complessa. Ci organizziamo su Trello, una piattaforma online che ci permette di coordinarci, e partecipare a vari progetti pur non essendo tutti fisicamente insieme. E’ strano, ma lo vivo come uno scenario decisamente attuale, che mi servirà ad aumentare il mio bagaglio di conoscenze.
L’ambiente di lavoro è molto variegato e composto da ragazzi e ragazze giovani, tutti sotto i 35 anni. Purtroppo da poco prima che arrivassi in Olanda, il governo ha chiuso i vari locali, pub e bar; quindi la vita sociale anche qua, è decisamente ostacolata dalla pandemia e perciò non ho ancora avuto l’occasione di incontrare amici per una birra.
Nonostante tutto, Rotterdam è una città incredibile, i grattacieli, l’assenza di un centro storico e una grandissima multiculturalità, la rendono unica tra le altre città olandesi che avevo visitato. Pensate, che meno della metà dei suoi abitanti è olandese! Rotterdam è anche la città dove è nato il kapsalon, letteralmente parrucchiere: è un piatto con kebab, patatine, formaggio e altro. Chiamato così perché inventato da un cliente che faceva il parrucchiere. Una piccola curiosità che mi fa sorridere.
Comunque, da questa esperienza di vita in un paese straniero, non come studente stavolta, ma come professionista, mi aspetto di crescere moltissimo e di sviluppare competenze utili per il mio progetto di studio multidisciplinare in Italia o chissà se proprio qua in Olanda?