Siamo a metà del nostro percorso. Devo dire che non abbiamo rispettato molto l’organizzazione dell’agreement, in compenso abbiamo fatto tanti servizi fotografici tra Germania e Austria. Per un mese e poco più siamo andati tutte le settimane ad Amburgo per un lavoro per una banca locale; abbiamo poi realizzato un servizio fotografico nei film studios di Babelsberg, a Potsdam, dove hanno girato alcuni film come Bastardi senza gloria, Metropolis, V per Vendetta, The Grand Budapest Hotel, The Hunger Games e The Matrix Resurrections. Il lavoro in sé era lungo e non particolarmente emozionante; gli addetti al set design erano i principali protagonisti dello shooting, dato che dovevamo fotografare una gigantesca auto formata da un cavo blu sul pavimento.
La cosa che mi ha emozionato, però, è stato vedere i vari hangar e i garage dove stavano costruendo gli oggetti di scena per i prossimi film. Inoltre, ho visto la ricostruzione perfetta in scala reale di una strada di Berlino; era così realistica che all’inizio non mi sono accorta che era solo una ricostruzione.
A Vienna, invece, abbiamo scattato delle foto nelle sale più belle del Parlamento austriaco per l’ex presidente del Nationalrat e attuale vicepresidente Doris Bures. Anche questa è stata una delle esperienze più belle finora. Oltre ad aver pranzato con taglieri di formaggi e salumi eccellenti nell’ufficio della vicepresidente (una persona deliziosa e umile), abbiamo continuato con il nostro “tour” fotografico per tutto il parlamento, per poi terminare con Champagne e una torta di compleanno, dato che il make up artist compiva gli anni proprio in quel giorno. Questi sono solo alcuni dei lavori che abbiamo fatto insieme fino ad ora.
In fin dei conti, la cosa più emozionante ed effettivamente utile per un’aspirante fotografa come me è assistere ai servizi fotografici, in modo tale da capire come si organizza una grande produzione, come ci si muove su un set, quali sono gli eventuali imprevisti, come comportarsi con i clienti e con i propri compagni di lavoro. È importante capire le gerarchie di lavoro che si stabiliscono, essere veloci quando necessario, stare sempre all’attenti nel caso Peter (il mio HE) o chiunque altro sul set abbia bisogno di qualcosa, giocare in anticipo per le eventuali necessità. Saper montare le luci, saperle muovere durante le foto, prendersi la responsabilità delle attrezzature fotografiche, che sono molto pesanti ma fragili e costose. In più c’è la parte successiva a un servizio fotografico: il salvataggio delle foto, la prima selezione, controllare che le immagini scelte siano a fuoco, per poi passare a un primo “editing” (correzione di esposizione, HDR, correzione tonalità, ecc.).
In conclusione, questa esperienza non solo mi ha arricchito professionalmente, ma mi ha anche permesso di conoscere persone straordinarie e visitare luoghi incredibili. Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, e questo mi rende sempre più sicura e appassionata del mio percorso nel mondo della fotografia. Non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserveranno i prossimi mesi!