Siamo a poco più di metà scambio (in realtá più verso la fine di questa esperienza) e devo dire che se da un lato il tempo sembra essere passato molto veloce, dall’altro la sensazione è quella opposta, mi sento come se vivessi qui a Rotterdam da almeno un anno.
Dopo un periodo iniziale tranquillo per quello che riguarda l’ambiente lavorativo, ma un po’ più complicato per quello che riguarda la ricerca di un alloggio (aspetto non da sottovalutare per chi decide di trasferirsi in Olanda), una volta sistematomi e trovato una stabilità sembra essere andato tutto in discesa.
All’interno dello studio ho imparato un sacco di nuove cose e ho provato a propormi e farmi notare in base alle esigenze dei lavori che c’erano in quel momento (in quanto la situazione dello studio stave subendo una leggera curva discendente a livello di reperibilità di clienti e quindi di lavoro), ma nonostrante questo ho percepito all’interno del team un’aria di ottimismo, che penso sia stata importante per mantenere lo spirito e il morale alto tra tutti i colleghi.
Comunque in questi mesi si sono chiusi (o portati avanti, in base allo stato del Progetto) 3 progetti diversi, per grandezza, richiesta della clientela e organizzazione del lavoro. Sinceramente all’inizio mi sentivo poco coinvolto nella gestione operativa (essendo l’ultimo arrivato ed essendo un ambiente in cui si va spesso e volentieri di fretta), ma con il supporto di tutto il team e con il propormi per determinate mansioni penso di essermi riuscito ad integrare molto bene siamo nell’organico dello studio sia nel processo lavorativo.
Come succede nella maggior parte dei lavori, siamo finito a fare spesso parecchi extratime oltre l’orario lavorativo: sinceramente tra le esperienze che consolidano di più il team e il rapporto tra colleghi.

Non sono mancate esperienze lontane dalla scrivania, come sopralluoghi nelle aree di progetto, visite alle aziende per scegliere materiali di progetto e visite a mostre di architettura e design.
Nella vita però non si vive di solo lavoro, quindi vorrei spendere due righe per parlare della mia esperienza extra lavorativa in Olanda.
Coem dicevo all’inizio dopo qualche difficoltà iniziale (anche dovuta al fatto di aver intrapreso un’esperienza senza avere un minimo punto di appoggio o rifermiento a livello di conoscenze) ho inziato a conoscere diverse persone, sia italiane che di altri paesi. Ho condiviso molti bei momenti con loro, visto posti e città nuovi, partecipato ad eventi e feste e posso dire che alcune di loro sono diventate una seconda piccola famiglia.
Degno di nota è uno degli eventi più importanti durante l’anno in Olanda: il King’s day, ovvero il compleanno del Re. È un giorno di quasi magico, in cui tutti si riversano nelle strade della città per festeggiare, divertirsi e ballare e in cui la gente (persino i bambini) è autorizzata ad organizzare piccoli mercatini e bancarelle in cui vendere ogni tipo di cosa (cibo, vestiti, bevande, dipinti, giocattoli, ecc…)
e si respira un`atmosfera di amiciza e divertimento in ogni angolo della città. Penso sia veramente difficile descrivere le sensazioni che si percepiscono in quell’occasione se non si vivono in prima persona.
Vorrei anche sfatare una falso mito (per quello che riguarda la mia esperienza ovviamente): non è vero che le popolazioni del nord Europa sono fredde e diffidenti. Sicuramente non sono le persone piu`socievoli del mondo a primo impatto, ma se non si ha la pretesa di volere tutto e subito e di rispettare dei “confini” sono persone molto gentili e amichevoli.
Nel momento in cui scrivo manca poco alla fine di questa esperienza, che posso dire al momento mi stat regalando molte soddisfazioni e mi sta facendo vivere delle esperienze che difficilmente dimenticherò.