Here we are!

a metà di questa nuova esperienza, iniziata il 06 maggio 2019, che si concluderà il 06 settembre. Sono già passati due mesi e posso dire di essere entrata a pieno regime nel lavoro d’ufficio ed integrata perfettamente nella vita attiva e frenetica della città.

Anche con la lingua faccio continui progressi quotidiani: se, paradossalmente, all’inizio conoscevo solo il linguaggio tecnico dell’architettura, adesso riesco anche a sostenere una semplice conversazione da bar. Inizio però a comprendere quanto sia fondamentale imparare anche qualche parola in catalano considerando che è la lingua ufficiale della Catalunya in cui si redigono tutti i documenti tecnico-amministrativi. Farò uno sforzo ulteriore per iniziare a comprenderla in fretta e poter essere più collaborativa ed operativa in ufficio.

 

Il lavoro in studio mi sta riempiendo di gratificazioni: il metodo di lavoro tradizionale del mio Host Entrepreneur, poco incline all’innovazione metodologica ed alle nuove tecnologie, è controbilanciato dalla sua incredibile conoscenza della materia e dalla sua esperienza pluridecennale come utente in sedia a rotelle che lo hanno reso un esperto indiscusso, universalmente riconosciuto ed apprezzato.

Sono stata messa immediatamente nelle condizioni di familiarizzare con l’ambiente lavorativo ed i nuovi colleghi, di comprendere ruoli ed organizzazione del lavoro, di apprendere ed applicare le normative statali ed autonomiche (al cui confronto, quelle italiane, risultano stantie e superate!).

Sto imparando come si gestisce, a livello economico ed organizzativo, uno studio che, occupandosi principalmente di consulenza, deve confrontarsi e collaborare con progettisti, imprese che eseguono i lavori, associazioni di categoria ed uffici amministrativi.

In un clima di confronto costante e rispetto reciproco, il mio HE è entusiasta della mia passione e continua a coinvolgermi in ogni attività dell’impresa permettendomi di collaborare a progetti di grande importanza, di relazionarmi con gli uffici dell’ Ayuntamiento e della Disputaciò e di conoscere clienti, partner e le più importanti associazioni di disabili cittadine e nazionali, con cui posso stringere relazioni in vista di future collaborazioni. “Esto te lo llevas a Italia”, “questo te lo porti in Italia” continua a ripetermi, felice di poter condividere con me le sue conoscenze e di contribuire a diffondere nel mondo il “verbo dell’accessibilità”.

Da parte mia sto contribuendo con il mio entusiasmo e la mia curiosità apportando nuove idee e spunti di riflessione su cui discutere insieme. Pur essendomi inserita immediatamente nello studio, adattandomi ai metodi di lavoro, cerco di insistere sull’utilizzo di tecnologie moderne che possano semplificare il lavoro e velocizzarlo.

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