Sembra ieri e invece… sono già due mesi di croissants e baguettes!
A circa due mesi dal mio arrivo nello studio di Parigi, avvenuto in Aprile (tempus fugit!) e che si concluderà ai primi di Agosto, eccomi a fare un resoconto di cosa ho imparato e cosa mi aspetto ancora da questa esperienza.
Senz’altro posso dire che in breve tempo mi sono ambientata senza alcun problema nel team, che già mi considera totalmente una del gruppo, dal punto di vista lavorativo ma anche sociale.
Devo dire che, spesso, quando immaginavo di venire qui, sottovalutavo alcuni aspetti fondamentali di una esperienza di tale calibro, con i quali ancora oggi sto avendo a che fare e sto imparando a gestire. Giorno dopo giorno, sto capendo davvero quanto sia difficile portare avanti una impresa, quanto sia impegnativo ed anche estremamente gratificante. Ho avuto modo di apprendere nuove tecniche e nuovi programmi (il famoso BIM!) grazie all’aiuto costante dei miei colleghi e soprattutto trovo sempre estremamente interessante il confronto fra due culture lavorative differenti, nell’approccio progettuale ma anche e soprattutto nello studio delle normative che regolano i progetti.
Inoltre, sto avendo modo non solo di applicare finalmente alcune nozioni imparate all’università che in Italia non ho avuto occasione di utilizzare, ma anche spesso comprendo cosa voglia dire gestire un progetto di un edificio di architettura in grande scala, come il confronto con le diverse maestranze, ad esempio, e, soprattutto, sto capendo che il ruolo dell’architetto capo, ha molto meno a che fare con il disegno e molto più a che fare con la gestione di più fattori e attori.
In questi mesi ho avuto modo di incontrare clienti, partner, colleghi, capire come gestire dei rendez vous e soprattutto sto avendo modo di andare in cantiere, vedere come si gestisce, si organizza e si reagisce ad eventuali imprevisti; insomma, sto interfacciando a 360 con il ruolo di architetto/imprenditore, scontrandomi con fasi progettuali molto complesse e delicate ma anche estremamente affascinanti e che mi ricordano il perché della mia scelta di diventare architetto.
Sicuramente nei prossimi due mesi avrò modo di affinare quello che ho imparato sinora e interfacciare con ancora nuove sfide, ma credo che questa esperienza mi lascerà un bagaglio di conoscenze e savoir faire enorme.
Penso che sia sì fondamentale imparare aspetti del mestiere dell’architetto, cosa che chiaramente sto facendo giorno per giorno e continuerò a fare, ma voglio concentrarmi principalmente sul comprendere come si organizza e come parte questo tipo di impresa, in modo tale da poter sfruttare l’esperienza pregressa del mio Host e partire con una marcia in più una volta tornata in Italia.