Dash Arts – l’inizio
E quindi eccoci qua, si parte per questo nuovo viaggio, è il 15 Gennaio 2022 l’inizio di questa esperienza di scambio con questa organizzazione culturale con sede in UK. Saranno dei mesi belli intensi, fino al 15 Aprile 2022, considerato l’impatto con un altro paese in un momento per il mondo non facile.
Sono Matteo Carginale e ho 24 anni. Ho studiato per quasi 6 anni all’università di Architettura a Napoli, ma da quando ho 17 anni ho una passione per la musica e per le performance artistiche dal vivo. Dell’ architettura amo il lato visivo, comunicativo nello spazio, quindi ho potuto sviluppare nei miei anni di studio un certo interesse per la grafica, che è connessa al modo in cui intendo l’arte e la musica in particolare, che è per immagini. Il modo in cui immagino segue quasi un racconto filmico; il mezzo cinematografico e quindi il racconto per immagini è una cosa che mi appassiona molto.
Il mio Host Entrepreneur, ovvero il mio imprenditore ospitante per questa esperienza di scambio attraverso l’Erasmus per giovani imprenditori, è Dash Arts. E’ un’organizzazione no profit che organizza eventi culturali, artistici e sociali in giro per l’Europa. Affiancherò Josephine Burton che è la fondatrice dell’organizzazione, nel ruolo di direttore artistico per uno spettacolo che andrà in scena a Ottobre.
Sono molto emozionato perché sarà uno spettacolo di musica e teatro, unendo la comunicazione sonora con quella visiva. E’ quello che vorrò fare quando mi metterò in proprio in futuro. Sto capendo come si concettualizza un’idea, come la si rende concreta e quali sono i passaggi da seguire affinché tutto ciò diventi realtà: da un lato organizzativo, di produzione, di budget, amministrativo e legale, logistico e pratico, quindi di tempistiche da rispettare affinché tutte le personalità coinvolte siano soddisfatte del lavoro e possano vedere le proprie esigenze soddisfatte.
Il 1 Febbraio sono stato con Josephine e altre persone del team a Oxford, due ore di treno da dove sono (Leyton un’ora fuori il centro di Londra). Siamo andati a vari appuntamenti organizzati dalla produzione per trovare un posto adatto, tra teatri e spazi diversi, ad accogliere lo spettacolo a cui stiamo lavorando. Parallelamente sto lavorando alla realizzazione di una locandina da presentare ai festival, che sponsorizzi il nostro lavoro e comunichi come l’organizzazione sia incentrata sul senso di comunità e si rivolga alle persone. Non è solo un’esperienza teatrale, ma con incontri sul luogo precedenti si punta a coinvolgere le persone che abitano il posto, a riscoprire determinati spazi e al senso della condivisione.
Questo, in tutta la sua complessità, è ciò che voglio fare una volta terminata questa esperienza. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il passaparola attraverso il quale sono venuto a conoscenza di EYE e quindi alla mia amica Chiara Escalona che è stata a Parigi l’anno scorso per sei mesi attraverso lo stesso progetto. Penso che il senso di questa esperienza sia simboleggiato perfettamente dall’opera pittorica ‘La Danza’ di Henri Matisse.