Preparare il terreno, con cura, calma e buone intenzioni

Nata e cresciuta a Trani, città del nord-barese affacciata sul mare, dopo il liceo scientifico mi trasferisco a Milano, per frequentare un corso di Graphic Design e Art Direction all’accademia di belle arti NABA. Il mio obiettivo è quello di avvicinarmi il più possibile al mondo della comunicazione artistica, capirne le dinamiche, imparare a maneggiarne gli strumenti e, al contempo, iniziare a respirare l’aria di Milano, inquinata si, ma febbricitante quando si parla di moda.

Poco ma sicuro, io ferma non so stare: al secondo anno sento il bisogno di conoscere gente e scoprire nuovi stili grafici, di uscire ancora dalla mia comfort zone. Da qui la mia application per un Erasmus + all’University of Applied Science (BTK) di Berlino, che si rivelerà una scelta vincente. Torno in Italia estasiata, avendo conosciuto persone provenienti da ogni parte del mondo, che in pochi mesi hanno contribuito in maniera incredibile alla mia crescita artistica e personale.

Riprendendo il concerto del “ferma non so stare”, al terzo anno mi lancio alla ricerca di un’esperienza lavorativa per avvicinarmi concretamente al mondo della moda, il mio più grande sogno. Fin da bambina le ho sempre provate tutte: imparando a cucire, prima a mano e poi a macchina, prendendo lezioni di ricamo e poi di taglio, avvicinandomi alla fotografia e alla grafica. Trovo un’opportunità come Junior PR presso un’agenzia internazionale di comunicazione, organizzo due sfilate per la MFW e capisco che non è solo una fissazione: la moda mi sa rendere davvero felice, soddisfatta.

Adesso, però, sento dentro di me che la moda in sè per sè non basta: ho ascoltato storie e conosciuto gente che mi hanno ispirato, facendomi capire che ognuno di noi, con i propri mezzi, può fare qualcosa per rendere il mondo un posto migliore.

Durante un weekend in visita a Berlino dopo la mia laurea, scopro il brand Oftt in occasione del German Press Day e incontro il suo creatore, Ashley Marc Hovelle. Rimango subito colpita d’ala sua passione e dal suo entusiasmo, capisco che siamo sulla stessa linea d’onda e che lavorare insieme a lui potrebbe insegnarmi tanto. Erasmus for Young Entrepreneurs è il tassello mancante che fa combaciare ogni cosa alla perfezione. Periodo 3 mesi, data d’inizio 10 febbraio 2020, data di conclusione 15 maggio 2020: mai come prima, una volta ottenute tutte le necessarie conferme, i pianeti sembrano essersi allineati!

Pensando a una canzone per descrivere queste prime due settimane, mi viene in mente “Nero”, di Gazzelle. Immagino ci si aspetti qualcosa di più energico, grintoso, allegro. Per me, però, la malinconia di questa canzone si traduce in consapevolezza, che è il mio punto di partenza per questa avventura.

Avendo vissuto un periodo difficile, in cui mi ero abituata alla notte che “si prende quello che vuole e non rende quasi niente”, ho deciso di cogliere questa occasione per vivere giornate che, al contrario, mi lasciassero sempre qualcosa in più. Ero intrappolata, con “una valigia già piena da un anno che mi detesta”, nell’affannosa ricerca di un posto – anche in senso figurale – da cui ricominciare e finalmente, qualche giorno fa, ho appeso i cappotti nell’armadio e disposto i maglioni nei cassetti sottostanti.

Perché se è vero che al momento non crescono ancora molti fiori dove cammino, è anche vero che nemmeno è tutto nero, la terra non è bruciata e allora c’è ancora speranza che con l’arrivo della primavera e l’avanzare di questa esperienza, inizi a fiorire qualcosa.

 

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